Dal punto di vista tecnico la protesi acustica è in sostanza un piccolo amplificatore che permette il recupero della funzione uditiva. A seconda del tipo e dell'entità della perdita uditiva, misurata attraverso un esame audiometrico, si sceglie la potenza del circuito amplificatore e il tipo di taratura da adottare. Nell'apparecchio acustico digitale è montato un microprocessore che opera un'elaborazione digitale del suono (DSP). Questa elaborazione avviene in tempo reale e, attraverso algoritmi fatti dai costruttori di protesi, permette una migliore aderenza alla perdita uditiva, oltre a poter controllare il fischio o effetto Larsen. Le nuove tecnologie hanno sviluppato microprocessori sempre più potenti e algoritmi sempre più complessi.